Il Gatto Nero di Federica Marchetti Sito sul giallo e dintorni
Fuga d’autore (Gox edizioni, 2012) Ci fu l’epoca della scoperta. Ci fu l’epoca della lettura. Ci fu l’epoca della presa di coscienza. Ci fu l’epoca della scrittura. E’ giunta l’epoca della condivisione . Fuga d'autore è il mio primo romanzo. È rimasto in un cassetto dal 1998, quando, dopo una dolorosa stesura di cinque anni vide finalmente la luce. La storia narrata nelle sue pagine è a metà tra il romanzo di formazione e la detection ma senza cadavere. L’indagine della protagonista, Fedora, una trentenne insicura e pasticciona, è tutta volta a ritrovare la scrittrice scomparsa per sua volontà Novella Pisani. Non ci sono assassini assassinati e, tra un indizio e una scoperta, emerge anche la personalità complessa del personaggio principale che, per ritrovare il suo posto nel mondo, lascia la casa e la sua famiglia ingombrante. Per scrivere Fuga d’autore ho dovuto fare molti cambiamenti. Dalle poesie, ormai superate, ero passata alla narrativa e, scegliendo la formula del romanzo, seppur breve, mi stavo cimentando in un genere impegnativo, nuovo, pieno di sorprese e soprattutto dall’esito incerto (sarei mai riuscita a finirlo e poi a pubblicarlo?). Confrontandomi con la lunga stesura di una storia che doveva avere un ritmo, uno stile e un contenuto ben definititi avrei dovuto anche superare la naturale insicurezza del debuttante. All’epoca per me la letteratura era stata sempre frutto di riflessione, fruizione e discussione ma mai avrei pensato di scrivere, nero su bianco, un volume intero. La voce si alzava lentamente, di parola in pagina, di pagina in capitolo. Stabilita la traiettoria da seguire, sebbene il percorso era delineato, non fu facile mettere per iscritto tutto quello che avevo intenzione di raccontare e non sapevo ancora che storia ne sarebbe venuta fuori. A quattordici anni dalla sua realizzazione, Fuga d’autore mi emoziona ancora e ha inizio una nuova era, quella della condivisione con i lettori”.
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Fuga d’autore (Gox edizioni, 2012) Ci fu l’epoca della scoperta. Ci fu l’epoca della lettura. Ci fu l’epoca della presa di coscienza. Ci fu l’epoca della scrittura. E’ giunta l’epoca della condivisione. Fuga d'autore è il mio primo romanzo. È rimasto in un cassetto dal 1998, quando, dopo una dolorosa stesura di cinque anni vide finalmente la luce. La storia narrata nelle sue pagine è a metà tra il romanzo di formazione e la detection ma senza cadavere. L’indagine della protagonista, Fedora, una trentenne insicura e pasticciona, è tutta volta a ritrovare la scrittrice scomparsa per sua volontà Novella Pisani. Non ci sono assassini né assassinati e, tra un indizio e una scoperta, emerge anche la personalità complessa del personaggio principale che, per ritrovare il suo posto nel mondo, lascia la casa e la sua famiglia ingombrante. Per scrivere Fuga d’autore ho dovuto fare molti cambiamenti. Dalle poesie, ormai superate, ero passata alla narrativa e, scegliendo la formula del romanzo, seppur breve, mi stavo cimentando in un genere impegnativo, nuovo, pieno di sorprese e soprattutto dall’esito incerto (sarei mai riuscita a finirlo e poi a pubblicarlo?). Confrontandomi con la lunga stesura di una storia che doveva avere un ritmo, uno stile e un contenuto ben definititi avrei dovuto anche superare la naturale insicurezza del debuttante. All’epoca per me la letteratura era stata sempre frutto di riflessione, fruizione e discussione ma mai avrei pensato di scrivere, nero su bianco, un volume intero. La voce si alzava lentamente, di parola in pagina, di pagina in capitolo. Stabilita la traiettoria da seguire, sebbene il percorso era delineato, non fu facile mettere per iscritto tutto quello che avevo intenzione di raccontare e non sapevo ancora che storia ne sarebbe venuta fuori. A quattordici anni dalla sua realizzazione, Fuga d’autore mi emoziona ancora e ha inizio una nuova era, quella della condivisione con i lettori”.